sabato 19 aprile 2008

ELECSCION DEI

Pensavo che vivendo lontano dall'Italia l'"elecscion dei" avrei accusato meno o assorbito meglio il colpo di una sconfitta prevedibile e del ritorno al potere (se mai l'avesse perso) di Berlusconi.
Ma non avevo ipotizzato che non sarebbe stata una sconfitta, bensì una tragedia.
Solo da ieri ho ripreso a guardare un telegiornale. Il tg1 della notte. Il giornale on line non lo leggo più, cammino per strada con la paura che qualcuno possa sapere che sono italiano e con l'angoscia che, chi sa che sono italiano (come al corso di inglese), possa chiedermi come sia possibile che abbia vinto nuovamente Berlusconi. L'angoscia diventa maggiore se a chiedertelo è una donna spagnola entusiasta di Zapatero.

E' stata una disfatta, ma non voglio fare un'analisi politica e sociologica del voto. Non mi interessa delineare i contorni della tragedia. Gli effetti li riassorbirò pian piano.
La mia riflessione a caldo, che ho condiviso con chi mi è vicino, non riguardava numeri, percentuali e soglie di sbarramento non superate. Riguardava gli exit polls.
Ero in ufficio mentre seguivo su Repubblica.it la diretta dello spoglio e assistevo allo stesso fenomeno di due anni fa. Alle 15 gli exit polls davano una situazione di sostanziale parità con un leggerissimo vantaggio al Senato della coalizione guidata da Berlusconi. Poi i primi dati reali, poi altre proiezioni vedevano crescere il vantaggio del Pdl/Lega sul Pd/Idv. E in serata, i politiconi vincitori ruggivano "Basta con questi exit polls che sbagliano sempre, vietiamoli"!

Beh, due anni fa potevo essere pure d'accordo, anzi lo ero... ma ora la mia posizione è diametralmente opposta. Nel 2006 gli exit polls davano la coalizione di Prodi avanti al Senato e alla Camera di 7/8 punti. Alla fine ci fu il famoso pareggio. Quest'anno gli exit polls davano pareggio alle 15 mentre i risultati finali hanno segnato un distacco tra la coalizione vincitrice e quella del Pd che è passato da essere primo partito col 38% al 33% nel giro di due ore.

La verità è che sia nel 2006 sia domenica e lunedì scorso c'è tanta tanta gente che ha votato per una parte politica ma se ne vergogna. Tanto da mentire nel momento in cui gli viene chiesto di rivotare per i rituali sondaggi. Hanno votato Berlusconi ma se ne vergognano. Ma allora, mi chiedo, perchè l'hanno fatto? Non sono qui per fare un elenco delle motivazioni che spingono a votare per un uomo indegno e inadatto alla guida di un Paese, soprattutto se il Paese è malato e non vuol saperne di curarsi. Di certo non si tratta dei tanto predicati "valori", ma di furbizia, disprezzo delle regole, arroganza, prepotenza, mafiosità.

Mi oppongo alla messa al bando degli exit polls perchè è giusto che chi si vergogna di aver votato Berlusconi provi vergogna, possa avvertirla almeno per un attimo e magari arrossire mentre mente ai sondaggisti prima di tornare a casa e dimenticare tutto. Che provi vergogna come mi vergogno io oggi, qui, quando dico di essere italiano e mi rispondono "Italia: spaghetti, mafia e Berlusconi" e se tutto va bene aggiungono "spazzatura".

4 commenti:

Mial ha detto...

Ebbene si, la stessa vergogna che io provo nel sentirmi "purtroppo o per fortuna" italiano. Quando un plurindagato (e condannato) vince, strappando i programmi e dicendo che vuole rivisionare la resistenza... Questa è l'italia, quella con la minuscola, quella delle tre 'i': Ignoranza, Indifferenza, IOLA!

Anonimo ha detto...

Indro Montanelli ha detto una volta che per guarire da Berlusconi bisogna viverlo. Ma questa è la terza volta oramai che ce lo troviamo presidente del consiglio. Evidentemente non basta viverlo...bisogna morirci prima di capire come vanno le cose.
Chi vivrà...vedrà.
E ricorda che comunque è mancato il tuo voto.. :-/
Carmela

michele poli ha detto...

Ci nan ge ste u fess non camp u dritt.
Quando ero ragazzino spesso me lo ripeteva un vecchio contadino......poi son cresciuto e leggendo ho scoperto che un certo Ernest Heminghway professava la stessa teoria, ma con parole diverse:
Dovremmo ringraziare gli stolti, senza di loro non potremmo sperare di avere successo.
La vita è questa, non facciamo tragedie. Dobbiamo decidere da che parte stare.....dalla parte dei dritti o dalla parte dei fessi.
Carmela, ti prego non mi deprimere Gianpaolo...rischiamo che scappi in Spagna con la Spagnola Zapaterista/Interista.
Lo rivogliamo a Giovinazzo sano e carico di esperienze internazionali.
Un abbraccio

valentina ha detto...

scrivo in un momento molto caldo e triste per la politica molfettese, molto fascio, molto deprimente per quanto mi riguarda.nemmeno a un'ora dallo scrutinio dei voti del ballottaggio che ha portato alla vittoria "u senetaour" (come direbbe qualcuno ;) sento caroselli d'auto giù in strada, cori da stadio che urlano "ce l'abbiamo solo noi"...si, ce l'avete solo voi una persona tanto disgustosa da offendere pubblicamente in strada un "traditore" della coalizione.ce l'avete solo voi..uomini e donne che avete assistito al gesto volgare e poco dopo l'avete votato compiaciuti.ce l'avete solo voi,dalla vostra parte,...perchè noi andremo sempre in direzione "ostinata e contraria"