mercoledì 9 luglio 2008

BILANCIO DI FINE ESTATE

Solitamente il bilancio di fine estate viene fatto nell’ultima settimana di agosto, quando si torna dale ferie, ferragosto è passato da poco e le città iniziano a svuotarsi dei turisti. Quando, a parte chi ama fare le vacanze in bassa stagione, tutti gli altri tornano, con la testa bassa e le orecchie pure, sul proprio posto di lavoro.
Qui a Brussels, pur essendo appena all’inizio della seconda settimana di Luglio come a Giovinazzo e in tutto il resto del mondo, è già tempo dei bilanci (oltre che di saldi) di fine stagione. Già, perchè l’estate sta veramente volgendo al termine ormai da qualche giorno e le rare giornate soleggiate hanno nuovamente ceduto il passo a quelle tormentate dall’irritante alternanza pioggerellasottilefastidiosissima/sole/acquazzone. L’aria si è rinfrescata nuovamente anche se le temperature non sono state mai veramente bollenti, a parte qualche mattina in cui abbiamo approfittato per un pic-nic al parco durante la pausa pranzo, tanto da non essere mai uscito di casa senza dover prendere la giacca.
Tuttavia in questa estate bruxelloise di sicuro non ci si annoia e, insieme alla mia amica Loreta (nuova coinquilina e, a suo dire, anche sorella), ho iniziato un percorso di esplorazione del Belgio che nelle scorse settimane ci ha visti addentrarci nella parte Fiamminga. Tralasciando Bruges, già da noi visitata e meta obbligatoria di chiunque arrivi a trovare amici e parenti qui a Brussels, ci siamo avventurati nella bellissima Leuven con l’incantevole Beghinaggio e la sua popolazione incredibilmente giovane essendo sede di una delle più importanti Università d’Europa e quindi meta di studenti mobilitati dal programma Erasmus e, domenica scorsa in una Malines (o Mechelen a seconda che vi sentiate più fiamminghi o valloni) un po’ sonnecchiosa, forse ubriaca dell’ottima birra Gouden Carolus, prodotta proprio qui, che oltre all’imponente cattedrale con il suo campanile di 97 metri e poco altro non offre granchè, a parte la possibilità di visitare il campanile e di suonare le campane o di bere una Gouden Carolus nella Piazza (Goude Markt) o in diversi angoli della città veramente carini.
Poi c’è la vita domestica che scorre via liscia, tra lavori, spesa e cene con i miei amici coinquilini (Loreta, Pierre ed Elisabeth) anche se c’è sempre qualcuno che si aggiunge a cena ed è bello allargare la tavola per chi ha piacere di venirci a trovare come Carmela ed Enza che sono state mie ospiti a metà giugno, il fratello e la cognata di Loreta, le amiche e il ragazzo di Elisabeth, Gipo e Carmen e anche Bruno. Questa è un po’ della mia estate qui a Brussels nell’attesa di iniziare quella italiana, tra poco meno di un mese, fatta di sole, mare, serate in spiaggia e una settimana in Albania.
A presto !

venerdì 9 maggio 2008

sabato 19 aprile 2008

ELECSCION DEI

Pensavo che vivendo lontano dall'Italia l'"elecscion dei" avrei accusato meno o assorbito meglio il colpo di una sconfitta prevedibile e del ritorno al potere (se mai l'avesse perso) di Berlusconi.
Ma non avevo ipotizzato che non sarebbe stata una sconfitta, bensì una tragedia.
Solo da ieri ho ripreso a guardare un telegiornale. Il tg1 della notte. Il giornale on line non lo leggo più, cammino per strada con la paura che qualcuno possa sapere che sono italiano e con l'angoscia che, chi sa che sono italiano (come al corso di inglese), possa chiedermi come sia possibile che abbia vinto nuovamente Berlusconi. L'angoscia diventa maggiore se a chiedertelo è una donna spagnola entusiasta di Zapatero.

E' stata una disfatta, ma non voglio fare un'analisi politica e sociologica del voto. Non mi interessa delineare i contorni della tragedia. Gli effetti li riassorbirò pian piano.
La mia riflessione a caldo, che ho condiviso con chi mi è vicino, non riguardava numeri, percentuali e soglie di sbarramento non superate. Riguardava gli exit polls.
Ero in ufficio mentre seguivo su Repubblica.it la diretta dello spoglio e assistevo allo stesso fenomeno di due anni fa. Alle 15 gli exit polls davano una situazione di sostanziale parità con un leggerissimo vantaggio al Senato della coalizione guidata da Berlusconi. Poi i primi dati reali, poi altre proiezioni vedevano crescere il vantaggio del Pdl/Lega sul Pd/Idv. E in serata, i politiconi vincitori ruggivano "Basta con questi exit polls che sbagliano sempre, vietiamoli"!

Beh, due anni fa potevo essere pure d'accordo, anzi lo ero... ma ora la mia posizione è diametralmente opposta. Nel 2006 gli exit polls davano la coalizione di Prodi avanti al Senato e alla Camera di 7/8 punti. Alla fine ci fu il famoso pareggio. Quest'anno gli exit polls davano pareggio alle 15 mentre i risultati finali hanno segnato un distacco tra la coalizione vincitrice e quella del Pd che è passato da essere primo partito col 38% al 33% nel giro di due ore.

La verità è che sia nel 2006 sia domenica e lunedì scorso c'è tanta tanta gente che ha votato per una parte politica ma se ne vergogna. Tanto da mentire nel momento in cui gli viene chiesto di rivotare per i rituali sondaggi. Hanno votato Berlusconi ma se ne vergognano. Ma allora, mi chiedo, perchè l'hanno fatto? Non sono qui per fare un elenco delle motivazioni che spingono a votare per un uomo indegno e inadatto alla guida di un Paese, soprattutto se il Paese è malato e non vuol saperne di curarsi. Di certo non si tratta dei tanto predicati "valori", ma di furbizia, disprezzo delle regole, arroganza, prepotenza, mafiosità.

Mi oppongo alla messa al bando degli exit polls perchè è giusto che chi si vergogna di aver votato Berlusconi provi vergogna, possa avvertirla almeno per un attimo e magari arrossire mentre mente ai sondaggisti prima di tornare a casa e dimenticare tutto. Che provi vergogna come mi vergogno io oggi, qui, quando dico di essere italiano e mi rispondono "Italia: spaghetti, mafia e Berlusconi" e se tutto va bene aggiungono "spazzatura".

domenica 30 marzo 2008

DOMENICA DI PAS...TA AL FORNO


Domenica 30 marzo 2008 qui a Bruxelles inizia all'insegna dell'incertezza per il nostro Gian Paolo. Questa volta non mi riferisco all'incertezza meteorologica, dato che con quella il terrone Gian Paolo ormai ci convive quasi serenamente.
Mi riferisco all'incertezza dovuta al fatto che nella stanza di Rue Gèrard 26, non si sapeva se erano le 9,35 o le 10,35. Gian Paolo ricordava che durante la notte appena trascorsa cambiava l'orario ma non sapeva se le lancette andavano portate un'ora avanti o indietro. L'incertezza veniva resa ancora maggiore quando Gian Paolo si rendeva conto che l'orologio del cellulare segnava le 10,05 mentre quello del computer le 11,06. In realtà, però, Gian Paolo non si curava tanto del problema visto che, in ogni caso, era domenica e non aveva impegni da rispettare e quindi, una volta giù dal letto, via con la preparazione del sugo per la pasta al forno. Già, perchè oggi è domenica ed è un dovere morale mangiare la pasta al forno. Saltare la messa di domenica ci può anche stare ma sulla pasta al forno ovviamente non si transige. E allora eccolo Gian Paolo indaffarato a preparare il sugo e le polpette da mettere nella pasta al forno, poi, mentre il sugo cuoce molto lentamente, doccia, colazione, una sistemata alla stanza e si torna ai fornelli per completare l'opera che, anche se non l'ha ancora assaggiata, gli sembra buona.
Solo una telefonata al fratello, iniziata con un eloquente "Ma s pot sapà che cazz di or so?", chiarirà a Gian Paolo che le lancette andavano portate un'ora avanti e che il computer aveva ragione.
Tornando alla pasta al forno è pronta come potete ammirare su e, visto che è vietato mangiare soli la domenica, verrà consumata a casa de Pinto/Giordano dall'autore Gian Paolo, il fratello Gipo e la cognata Carmen.
Buona domenica a tutti, sperando che la vostra pasta al forno sia stata veramente buona.

sabato 22 marzo 2008

Se una rondine non fa primavera...una nevicata? ...anzi due

Già, è primavera. Siamo al 22 marzo e sul calendario è il secondo giorno di primavera. I mandorli in fiore, i fiori di campo, i campi di mandorli in fiore, il passeggio sul lungomare, gli spacconi che aspettano aprile per farsi vedere in costume a mare quando l'acqua è ancora gelida, quelli che non possono ancora andare a mare perchè hanno da fare il tagliando al proprio fisico...pompare ancora un pò i muscoli allenati in palestra durante l'inverno, lampadarsi ancora un pò perchè non è possibile andare a mare se non si è già abbronzati anche se ricordo che una volta si andava a mare per abbronzarsi!!!
Eppure una rondine non fa primavera e, anche se nello splendido sud si è avuto un assaggio di primavera già a fine febbraio bisognerà aspettare ancora un pò per avere giornate veramente primaverili. E questo mi starebbe anche bene ma credo che assistere ad una nevicata il 21 marzo sia eccessivo!!! Si perchè qui a Bruxelles, dove il tempo è sempre incerto e se ora piove tra cinque minuti ci sarà il sole e tra dieci nevicherà, il primo giorno di primavera è iniziato all'insegna dell'incertezza. Mattinata variabile tra soleggiato e nuvoloso poi a mezzogiorno decide di nevicare. E neve sia...fino a sera! E neve anche oggi pomeriggio dopo una mattinata con un sole stupendo. C'è solo da impazzire qui, ma soprattutto da aspettare per una vera primavera

domenica 2 marzo 2008

26, Rue Gerard - 1040 Bruxelles

Dopo giorni e giorni trascorsi a consultare annunci in internet, a fare chilometri in metro e a piedi per visitare stanze e appartamenti, restando stupefatto per le insensatezze architettoniche tipiche delle case belghe, stamattina alle 11,25 ho firmato il contratto per la mia nuova casa.
Per essere più preciso ho affittato 1/4 di casa visto che mi spetta una stanza e devo condividere una cucina, una living room, bathroom e toilette con altri tre inquilini.
Si tratta di una bella casa vicinissima al famoso parco Cinquantenaire e a Shuman dove sono concentrati i palazzi della Commissione Europea, del Consiglio Europeo e del Parlamento.


Visualizzazione ingrandita della mappa



Nei prossimi giorni vi aggiornerò meglio sulla mia casa e sui miei inquilini...intanto mi preparo ad un altro trasloco!!!




giovedì 21 febbraio 2008

LISTA PDL PER LE ELEZIONI '08


Avevo promesso a me stesso di non far campagna elettorale da questo blog ma quella che ho sentito oggi è troppo forte per non scriverci qualcosa su!
A quanto pare il serafico Sandro Bondi, uno dei coordinatori di Forza Italia, ha spedito una lettera a tutti i coordinatori regionali del partito contiene una direttiva precisa con cui "invita", ma solo invita, a non candidare nelle liste del Partito delle Libertà (... di fare i cazzi propri e del Capo Silvio) personaggi coinvolti in processi penali, poi però continua, sono esclusi i "processi politici"!!!
Ora, sorvolando sul concetto di "processi politici" molto caro al Partito di plastica, ho pensato ad una probabile lista di candidati incensurati che non hanno avuto a che fare con la giustizia finora ed è venuto fuori questo elenco:

martedì 12 febbraio 2008

SHYN E GLI AFFARI CINESI

Eccomi qui dopo un pò di giorni a scrivere sull'onda di una connessione wireless sfruttata "alla sgroscia" a danno di qualcuno che sta facendo della beneficenza ad un povero italiano rimasto orfano di internet per più di una settimana.
Oggi inizia per me il secondo mese qui a Bruxelles e l'evento clou che ha chiuso i miei primi trenta giorni nell' eurocapitale è stato senza dubbio l'inizio del corso di inglese che mi impegnerà fino a giugno ogni lunedì e mercoledì dalle 18,05 alle 20,10...che orari eh!!!

Sapete cosa si pensa iniziando un corso di inglese qui a Bxl? Che la politica del terrore e del sospetto verso lo straniero coltivata in Italia come negli Usa da chi ha paura di confrontarsi con gli altri e con se stesso è qualcosa di assolutamente infondato e veramente stupido.
La teacher si chiama Nicole, un tipo abbastanza stravagante con un braccio che non le funziona, e tiene viva la conversazione tra una ventina di giovani e meno giovani provenienti da più di dieci Paesi diversi per una formazione che Moratti se la sogna. Belgio, Congo, Bosnia Erzegovina, Francia, Viet Nam, Romania, Spagna, Cina, Albania, Moldavia, Polonia le nazioni rappresentate, meglio dell'Inter. Il Materazzi di turno, unico italiano, ovviamente sono io.

Mi piaceva pensare ieri sera, mentre ascoltavo gli altri che si presentavano come in una classe di una ventina di persone ci trovi tutto il mondo e trovi confermati i tratti e la fama di ogni popolo.
Ad esempio, la simpaticissima cinese si chiama Shin ed è qui da qualche mese per un progetto di cooperazione tra Cina ed Unione europea (non potete immaginare quanto c'abbiamo messo per capire che quando diceva "Iù" si riferiva alla sigla dell'Unione europea EU), non conosce l'indirizzo della sua abitazione qui a Bxl perchè utilizza sempre un navigatore GPS touch screen e appena ha sentito che Valery, francese, lavora in una azienda tessile le ha subito chiesto un appuntamento per parlare dell'azienda di Valery e concludere un buon affare!!!Sti cinesi non si smentiscono mai!!!

Sifa invece è originaria del Congo, era seduta accanto a me, rideva per ogni cosa che dicevo (sarà che dicevo stronzate o che dicevo cose serie...ma le dicevo come al cazzo) ma di lei vi parlerò qualche altra volta... intanto vi basta sapere che mi sembra più piccola di me e il 5 luglio si sposerà ma prima, entro domani, mi fotocopierà il libro che mi servirà per questo corso di inglese!!!

mercoledì 30 gennaio 2008

L'INTERVISTA SENZA FRENI (1a PARTE)

Questa sera finalmente ho il piacere di intervistarmi… ecco la prima di una serie di interviste che ho intenzione di farmi per aggiornarvi sulle mie condizioni e sull’evoluzione della mia sopravvivenza qui in Belgio!!!

Buona sera monsieur Gian Paolo, come si sente dopo quasi tre settimane fuori di casa?

Beh, innanzitutto ti ringrazio, per avermi chiesto questa intervista. Sai, quando sei all’estero è sempre bello scambiare due chiacchiere senza avere la cacazza di sbagliare ad accocchiare due frasi in una lingua che non conosci bene!

Bene, iniziamo dai suoi primi giorni qui a Bruxelles. Qual è stato il maggior disagio incontrato all’inizio di questa sua esperienza? La lingua, il fatto di non conoscere nessuno… o cos’altro?

Diciamo che come tutti gli italiani che si spostano dalla propria terra il maggior disagio all’inizio è dato dal fare i conti con abitazioni sprovviste di quella grande invenzione e comodità che è il bidet. Così dopo qualche giorno e svariati tentativi di lavarti il culo contorcendoti tutto senza doverti lavare per intero ti convinci che l’unica soluzione è la doccia.

Ecco monsieur Gian Paolo, ma è riuscito a capire il vero motivo di questa mancanza negli appartamenti del resto del mondo?

Guardi, ho fatto a meno del bidet quando son stato in Bosnia, in Spagna, in Francia… pare che secondo questi popoli il bidet sia un accessorio per nulla elegante perché utilizzato in passato dalle prostitute subito dopo aver servito un cliente. Ma io mi dico… piuttosto che tenermi il culo sporco sono disposto ad essere considerato una puttana… ma col culo pulito!

Ma andiamo avanti. Cosa le manca di più di Giovinazzo?

Prima di partire dissi ai miei amici che di Giovinazzo mi sarebbe mancata soprattutto l’AFP e le serate al Palazzetto. Bene, confermo. L’AFP mi manca da morire, sabato scorso mentre Carmela mi mandava i messaggi stavo soffrendo da morire e cantavo da solo in casa i cori degli ultras con la sciarpa bianco verde che Vincenzo Bini mi ha regalato prima di partire! Però non mi manca solo l’AFP, mi mancano i miei amici, gli “amici di Luca”, mi mancano le cene dai Bini, e soprattutto mi manca Marta e mi manca salutare Bice e i suoi amici che ormai hanno completamente rovinato la pavimentazione della Piazza.

Già ma avrà trovato un modo per colmare questa mancanza.

Beh, essenzialmente l’utilizzo delle moderne tecnologie e soprattutto di msn e skype mi tengono in stretto contatto con tutti quanti, però ciò che mi riporta alla cultura e alle tradizioni della mia terra è il largo consumo che faccio dei video di Toti e Tata su You Tube.

Bene, in questi giorni avrà incontrato nuova gente, nuovi amici. Qual è stato l’incontro più significativo che ha fatto?

Beh senza dubbio quello con Jerome. Ero in fila alla ULB (Libera Università di Bruxelles) per iscrivermi al corso di inglese e ho rotto il ghiaccio con questo ragazzo belga, di Bxl che parlava un buon inglese. Abbiamo scambiato due chiacchiere, stronzate ovviamente. Mi ha fatto capire che riesco a farmi capire quando parlo inglese… ma sto veramente frecato!

Siamo alla fine di questa prima intervista monsieur Gian Paolo. Voglio chiederle se in questi giorni lontano dalla sua terra ha mai pianto.

Beh, proprio pianto no, però a volte m’è venuto da piangere.

Quando?

La sera dei falò di Sant’Antonio a Giovinazzo. L’unica sera d’inverno in cui si vede un po’ di gente in giro a Giovinazzo io ero lontano!!! Porca vacca.

Grazie monsieur Gian Paolo, grazie per questa intervista, spero di poter scambiare qualche chiacchiera con lei quanto prima.

Grazie a lei, mi saluti tutti i miei conterranei, se qualcuno di loro ha domande da pormi si faccia portavoce e io sarò felice di rispondere a tutte. A presto!

lunedì 28 gennaio 2008

"DIARIO DI UN PRECARIO MALINCONICO"

Quando sono fuori di casa è raro che telefoni ai miei, mi faccio sentire molto poco. Lo facevo da ragazzo quando ero ai campiscuola, lo facevo una volta in seminario e ancora oggi che sono andato via di casa da ormai più di due settimane.
Stasera ho sentito mia madre al telefono e mi ha riferito che a Giovinazzo in molti le chiedono di me. Le chiedono come sto, che faccio, le dicono che sentono la mia mancanza. Addirittura la signora del quarto piano dice che le manco tantissimo. Ma mi chiedo... ma che ho mai avuto a che fare io con la Signora Marrone? Sarà che con i condomini sono sempre gentile...
Inoltre nella telefonata mia madre mi ha parlato di un articolo che ha costretto alle lacrime zia Anna e zio Ago. Tale pezzo è stato pubblicato sul numero di gennaio del Luce & Vita Giovani.
L'ha scritto fedele e voglio pubblicarlo su questo blog perchè fa parte di questa mia esperienza!

"Altre volte ho preso spunto da episodi realmente vissuti per dare senso alla successione dei miei pensieri fissati nelle povere parole di un articolo.

Non vi parlerò di un vissuto, né di un incontro, ma di un legame, di una costante, di una presenza. Vi parlerò di vita.

I nostalgici liceali ricorderanno Eurialo e Niso, i più agguerriti avventurieri Ernesto e Alberto, i cinefili penseranno a Nutless e Max e così via. In una parola amici.

Amici di vita, di viaggi, di sogni, di esperienze, di bravate, di risate e di lacrime, di pensieri comuni, di parole dette insieme, di intuizioni simultanee, di identità mischiate, quasi confuse tanto da essere pensati insieme.

Il tempo che passa ti ricorda che non sei più bambino e che prima o poi dovrai scegliere, quasi ti obbliga a farlo, prima che sia il tempo stesso a precluderti qualsiasi scelta. E così un giorno il tuo amico ti comunica che partirà, andrà lontano, alla ricerca di un futuro fatto di ore, giorni e non più di sogni e speranze, di lavoro e responsabilità, come se queste debbano per forza escludere il piacere di uno stare insieme.

Il rammarico più grande sta nel non poter additare nessuno, sta nell’essere consapevole che forse l’unica colpa è quella di essere nati in questo tempo, figli della precarietà, prigionieri della nostra stessa amata terra, quella terra che respira di noi ma che non ci dona respiro, quella terra che ancora ci emoziona ma che non ci fa sentire sicuri, stabili.

E allora lasciami rubare uno dei temi a te più cari, amico mio. Lasciami parlare da precario della vita. Con un lavoro a tempo determinato, senza garanzie, diritti e speranze, privo della mia spalla di sempre, innamorato della mia terra e della mia routine, delle nostre prassi e delle nostre passioni, mi sento un po’ perso. Incapace di gioire per poter ancora sporcare i miei piedi della nostra polvere, bloccato nel dare sfogo alla mia malinconia.

Lasciami raccontare ai lettori discreti di queste righe, la fierezza del sentirsi legati, l’ebbrezza della condivisione della vita, dal pane al sogno, dal gioco al silenzio. Lasciami sognare ancora un po’, prima di diventare grande, prima di accorgermi che sei partito davvero, che stasera non ci sarai e che i miei passi saranno davvero solitari.

Arrivederci amico fratello."

martedì 22 gennaio 2008

PERVERT MIDNIGHT

Sapete qual è la cosa più perversa che possa fare a mezzanotte un italiano a bxl?
Guardare Porta a Porta.
Un giorno vi spiegherò meglio come funziona la televisione qui in Belgio, intanto vi dico subito che non si paga un canone per guardare la televisione di stato, mentre con un semplice abbonamento ad un gestore telefonico (con Belgacom costa 8 euro al mese) o fornitore di servizio televisivo, si possono guardare più di sessanta canali di mezzo mondo dai canali BBC alla CNN dai canali francesi a quelli spagnoli, olandesi ecc. Si possono guardare anche le reti di Mamma RAI, soprattutto Rai 1 compresa in tutti i pacchetti. La differenza tra la prima rete nazionale italiana e le altre è che mentre queste trasmettono tutti i programmi, Rai 1 oscura i programmi quando vanno in onda i film in prima visione e le partite di calcio. Diciamolo pure, una vera vergogna!

Facendo zapping e dando un'occhiata ad un pò di tg in onda su canali che in Italia possono guardare solo quelli che hanno una parabola, mi sono imbattuto nei giorni scorsi in alcuni servizi provenienti dall'Italia che non davano una bell'immagine del Belpaese.

Euronews, canale francese che trasmette telegiornali a ripetizione con servizi da tutta Europa per tutta la scorsa settimana ha mandato in onda servizi sulla monnezza italiana mentre in questi giorni impazza lo scandalo della Mastella connection. Immaginate tutti gli abitanti del Belgio che la sera si facciano un giro dalle parti di Porta a Porta che idea possano farsi della nostra Italia.

Credo che d'ora in poi Mamma Rai invece di oscurare partite e prime Tv debba mettere lo schermo nero quando trasmette i Tg e Porta a Porta

domenica 20 gennaio 2008

"DEUX CENT GRAMMES DE JAMBON CUIT"

non è stata proprio mia l'idea di mettere su un nuovo blog. M'è venuto mentre lavoravo nella nuova casa che ha comprato mio fratello qui a Bruxelles, dopo aver ricevuto uno dei soliti sms con cui la mia amica Carmela ogni mattina mi saluta.
Poi, dopo che anche il mio "amico-fratello" Fedele mi ha suggerito di scrivere una mail per raccontare a tutti la mia prima settimana qui a Bruxelles, ho deciso di aprire questo nuovo blog.

Certo, ne ho aperti altri in passato, ma ho tenuto ad aprirne uno perchè quella che inizia qui a bxl è un pò una nuova vita. Vi racconterò tutte le mie impressioni, le mie avventure, le mie esperienze qui, nel cuore dell'Europa sperando di soddisfare e al tempo stesso stuzzicare la vostra curiosità, cari miei amici, e chissà... farvi venir voglia di passare da queste parti con la scusa di venire a trovarmi.

Intanto vi sarete chiesti perchè intitolare un post d'apertura "200 grammi di prosciutto cotto". Bene, dico subito che la mia vera e propria esperienza qui a bxl inizierà nei prossimi giorni quando prenderò a frequentare un corso di inglese di cui vi parlerò nei prossimi giorni. Intanto, come già accennato prima, trascorro le mie giornate a fare da muratore, falegname, e factotum per dare una sistemata alla nuova casa che mio fratello Gipo ha comprato dopo essersi sposato lo scorso agosto con mia cognata Carmen.

Mentre loro sono a lavoro io e mio padre trascorriamo le giornate tra la polvere e le vernici fermandoci solo per la pausa pranzo che mio padre fa durare il tempo di un panino. Ecco, giovedì mezzogiorno mi toccò andare a comprare pane e prosciutto dal minimarket sotto casa, in Avenue d'Auderghem e, con fare deciso, una volta arrivato il mio turno chiesi le mie "deux baguette" perchè sapevo dirlo in francese oltre che in inglese!!!
Il problema arrivò nel momento in cui dovevo chiedere "duecento grammi di prosciutto cotto".
Non la porto per le lunghe... non so come ho fatto a chiedere sti due etti, mescolando un pò di inglese, un pò di spagnolo, un pò di francese e un pò di italiano! Fatto sta che la signora del minimarket prontamente mi incartò i miei "deux cent grammes de jambon cuit".

Da questo ho capito che a Bruxelles posso sopravvivere tranquillamente!